lunedì 8 aprile 2013

avocado sandwich - post egocentrico e drammatico sul perché non sarò mai una seria foodblogger

Ieri è stata una di quelle giornatine un po' così, che nel mio caso significa: finita con un'allegra crisi isterica. Per carità non mi lamento, una volta davo di matto molto più spesso per i più futili motivi - non che il motivo di ieri non fosse futile, ma almeno erano mesi che non entravo in modalità drama queen attaccata alle tende.



In pratica per farla breve è successo questo: dopo mesi che ci pensavo ho deciso di iscrivermi in palestra. Raccolgo tutte le informazioni, raccolgo il coraggio di andare in un posto nuovo da sola, decido che investire quegli N soldi al mese nel mio benessere psicofisico non è uno sventato atto di edonismo stupido e inutile che mi ridurrà sul lastrico e nella dannazione (come mi ripete sempre la vocina ogni volta che cerco di comprarmi dei trucchi, o dei vestiti, o di andare dal parrucchiere). 
Poi mi metto a fare l'iscrizione, sul sito ovviamente, perché in questi tempi moderni non esiste che ti presenti in palestra, parli con una persona vera e questa persona vera fa l'iscrizione per te. Va fatto esclusivamente su internet. Quindi mi ci metto, con la solita meticolosa attenzione con cui mi esaspero a giornate a lavoro e non... e alla fine scopro che mi sono iscritta sì, ma alla palestra di un'altra città! 
Ora, una persona nomale ci riderebbe su, o forse si incazzerebbe per dieci minuti con la scarsa chiarezza del sito e poi ci riderebbe su. Io invece ho cominciato a sentirmi stupida, oltremodo stupida, e questa sensazione ha cominciato a lievitare, e ho pensato che questo piccolo errore non si risolverà mai e dopotutto me lo merito, ecco, mi merito di essere punita perché alla fine me l'ero dimenticato, ma sono stupida e non valgo niente e come volevasi dimostrare cercare di essere contenti di sé è pericoloso e porta solo complicazioni.

Questo pensiero ovviamente ha pervaso il mio intero pomeriggio ed è sgocciolato nella sera, facendomi piangere e versare altri liquidi dal naso tre ore sotto il piumone. Mi rendo conto, a scriverlo, che al reazione è un tantino esagerata, ma quando parte non riesci semplicemtne a fermarti. Avevo fatto qualche foto alla mia merenda (subito prima che tutto crollasse) e riguardandole ho anche pensato che l'idea della merenda era carina, ma le foto fanno pietà, la composizione è abbozzata dato che avevo troppa fame per stare a mettere i pezzettini di avocado e uovo tutti belli simmetrici sul panino, i miei skill da fotografa lasciamoli perdere e dunque cosa bloggo a fà? Tanto lo so, che anche questa attività è un atto di edonismo volto a mascherare il fatto che in fondo sono stupida e vuota come un ovino kinder senza sorpresa.



Poi piano piano è passata, perché anche se a volte me ne scordo non ho più 14 anni. Sono ancora virtualmente iscritta alla palestra di Birmingham, ma ho scritto all'assistenza clienti per cercare di farmi rilocalizzare. E ho pensato che alla fine, con un po' del solito ritocco tamarro, le foto del panino all'avocado le metterò. Non è colpa di nessuno degli ingredienti se ogni tanto sclero di testa.



Ingredienti

1 avocado, tagliato a striscine e poi a dadini
1 peperone rosso, privato del gambo e dei semi, tagliato a strisce
1 uovo sodo
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio d'olio
2 fette di pan carré o altro pane morbido da tostare



Preparazione

Tutto è nato dal fatto che avevo comprato questo avocado e lo guardavo, lo guardavo, incerta se accingermi a reperire le informazioni per trasformarlo in guacamole. Poi (e anche per questo non sarò mai una vera food blogger) ho pensato che ero pigra e effamata e che volevo piuttosto fare merenda. Così ho tagliato l'avocado a dadini, e forse perché era acerbo, ho pensato che sarebbe stato meglio saltarlo in padella con un po' d'olio e uno spicchio d'aglio tagliato a pezzettini (avrei dovuto passarlo forse da quell'arnese con i buchi, se avessi l'ambizione di diventare una foodblogger seria). Nel mentre ho pensato di aggiungere alcune trisce di peperone rosso crudo, e che con il verde e il rosso un po' di giallo uovo sodo non sarebbe stato male.
Il tutto è stato grossolanamente trasferito su delle fette di pane tostato strofinate con l'aglio (diventano meravigliosamente saporite e unte senza aggiungere altro olio!) con una grattata di pepe.



Nonostante il mio crollo dell'umore di dopo, era veramente buono, vagamente estivo e riempitivo al punto giusto...
E per chi se lo fosse chiesto concluderò dicendo che sì, ieri era anche il primo giorno del mio ciclo mestruale. Buon appetito! :D

6 commenti:

  1. Tesoro, non prendertela! Succede di sbagliare e succede anche di sclerare per motivi più o meno futili!
    In compenso io trovo questo paninetto delizioso e da provare!
    Un abbraccio grande! :)

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    1. Eh eh... grazie! In realtà ho voltuo testimoniare la mia drammaticità fuori luogo "pubblicamente" anche x ridimensionarla meglio! ricambio l'abbraccio! :)

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  2. Senti Zucchi: mi stai sempre più simpatica! Non è che ti materializzi qui dalle mie parti ogni tanto? cioè, voglio dire: non ne incontro mica tutti i giorni di persone che mi assomigliano così tanto !!!!
    Besos.
    Dany

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  3. Oggi il tema tra me e i miei colleghi inglesi e' proprio l'avocado.
    Una mia collega mi dice: sai che oggi ho preparato l'insalata tricolore (dicendo proprio tricolore)?
    e io: bene, con cosa?
    e lei: mozzarella, pomodoro e.....avocado!
    e io: ehm...

    ahahahh
    A presto!
    Fede

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    1. Non è che brillino per familiarità con la verdura (in psrticolare quella verde, sembra!) gli inglesi... Grazie per essere passata!

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...proprio niente da dire?!